MILANO – Risulta più tollerabile crisi di coppia o una crisi economica? Non pochi single trentenni, fatti due conti, cominciano a porsi la domanda. In tempi di austerity, la disinvoltura spendacciona che allietava la vita di molti eterni Peter Pan spesso non è più sostenibile, e giocoforza, è divenuta fuori moda. Viceversa la vita di coppia, più sobria e concreta, appare una soluzione quanto mai adatta ai tempi: due cuori sotto una capanna magari litigano, però si dividono i compiti e soprattutto le spese, in attesa che la tempesta finanziaria si plachi. Il maggior disagio dei single in tempi di crisi emerge da varie indagini di settore, ed è confermato anche dal popolo di milanesi che domenica 14 giugno hanno partecipato alla seconda edizione della Strasingle, surreale corsa per le vie della capoluogo lombardo, a caccia un possibile partner.
CITAZIONI – Gianluca, libero professionista di trentacinque anni, originario di Catanzaro, single «per scelta altrui» da un anno, sostiene che «affrontare la crisi economica senza un partner significa essere privi di un reale appoggio psicologico in caso di rovesci professionali». Marta, milanese, è convinta che con la crisi si stia ritornando «ai vecchi tempi, quando nelle relazioni si guardava più all’essenziale, piuttosto che agli stasus symbol e all’ostentazione,e vale anche per le amicizie…». Per Roberta, ventottenne di Brugherio la crisi «è la prova del nove per una coppia: ora che si trascorre molto più tempo in casa si è costretti a misurare la propria tolleranza». Più ottimista Marco, di Lodi: «Se un single riusciva a sopravvivere prima della crisi, riuscirà anche in questa fase di incertezza. Però che fatica…».
RISPARMI – Che la vita quotidiana di un single sia assai costosa lo attestano numerose statistiche delle Camere di commercio, ultima la Coldiretti che stima una spesa per i single superiore del 60%, in proporzione, rispetto ai membri di una famiglia composta da tre persone. Di contro le coppie hanno più difese: secondo una ricerca dal titolo Amore e Crisi effettuata da Meetic (agenzia di incontri online) su un target oltre 5 mila intervistati in cinque paesi europei – molte coppie si sono convertite al «rapporto low cost», falciando senza remore spese superflue, dalle cene ai regali, agli intrattenimenti, e privilegiando dimensioni più intime. E il partner è considerato in periodi di crisi «una presenza fondamentale, più dal punto di vista spirituale (78%) che da quello finanziario (72%)».
CONVIVERE – Non è un caso che i single siano la categoria più propensa al cohousing, comunità residenziali in forte crescita, che mescolano l’autonomia dell’abitazione privata con i vantaggi di servizi, risorse e spazi condivisi. «La formula – afferma Nadia Simionato, manager di cohousing.it – risponde a due esigenze oggi impellenti: il risparmio economico, grazie ai servizi come laboratori, lavanderie, auto in comune, palestre, stanze per gli ospiti, orti e giardini. Ma anche il recupero di un tessuto sociale, attraverso il quale è possibile allargare le relazioni». A luglio verraà inaugurato a Milano, in zona Bovisa, il primo esperimento di cohousing del capoluogo, composto da 33 nuclei, di cui più della metà sono single. A Bologna è invece in cantiere un progetto di cohousing per madri single, proposto da Amaca, associazione delle donne capofamiglia: «Ci sarà una banca del tempo – afferma Silvia Vicchi, presidente di Amaca – in cui ciascuna metterà a disposizione ore per curare i bambini delle vicine, così da conciliare la maternità con il lavoro». Intanto domenica tremila single sull’orlo di una crisi di nervi, si sono sfogati correndo, e la sera al party di chiusura. Per fare due chiacchiere, e anche due conti.
Alessandro Di Lecce15 giugno 2009