LA SINDROME DEL CUORE SPEZZATO
Psicologo, Psicoterapeuta
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….il matrimonio fa bene alla salute. Che le persone sposate soffrono meno di disturbi fisici e psichici di quelle che hanno scelto una vita da single. A confermarlo, e da tempo, sono numerosi studi pubblicati da università, istituti e centri vari dei quattro angoli della terra, a confermare che almeno su questo tema il pianeta si trova d’accordo: una delle ricerche più recenti è quella di Ronald e Jan Galser, coppia (!) di ricercatori in psiconeuroimmunologia – disciplina che studia la relazione fra comportamento, sistema endocrino e sistema nervoso – della Ohio State University. In particolare, i Galser hanno studiato il rapporto fra funzionamento del sistema immunitario e serenità della vita coniugale, dimostrando che le coppie che litigano meno sono meno stressate, e dal momento che lo lo stress abbassa le difese immunitarie, chi litiga di più purtroppo ha un fisico più debole. Per la loro ricerca hanno usato analisi del sangue, colloqui, telecamere nascoste in cene e pranzi simulati, luogo principe delle discussioni fra coniugi, questionari con domande del genere «sposeresti di nuovo tua moglie/tuo marito?».
Quello che i Galser non sono ancora riusciti a dimostrare è che gli effetti negativi sulla salute siano permanenti nel tempo. L’anno scorso, però, un altro studio dell’Università di Chicago ha dimostrato che i divorziati e i vedovi subiscono un grave stress dal quale difficilmente si riprendono, tanto che soffrono di malattie cardiovascolari ben il 20% in più di chi porta la fede al dito.
Oltre le pareti dei laboratori, però chi conosce la complessità quotidiana della vita di coppia si porrà una domanda: se il matrimonio stesso è fonte di stress e sofferenze, la regola vale ancora? I Gasler dicono di no, e che il rischio di attacchi di cuore fra chi vive un matrimonio difficile è molto più alto di chi ha una felice vita conuigale. Adirittura triplo, stando a uno studio pubblicato sul Journal of the American Medical Association.
A questo punto, visto che è meglio essere in coppia piuttosto che soli, che comunque è meglio essere felici e che in ogni matrimonio, anche il più idilliaco, una serata di musi lunghi ogni tanto ci scappa, qual è la ricetta migliore per preservare la salute? Litigare, ma senza esagerare nei toni, nelle parole. Insomma, razionalmente. Misssione impossibile? Basta allenarsi, dicono i Gasler, forti della loro trentennale unione, e che ora stanno studiando l’influenza del cibo sullo stress immunitario da rapporto di coppia: sembra che litigare mentre si mangia renda più difficile il metabolismo dei grassi. Scommettiamo però che se la cena è ottima, basterà a sciogliere la fonte del conflitto? Se poi è un marito a cucinare, lo stress se ne va ancora prima.
articolo completo al seguente indirizzo:
http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Mondo/2010/04/matrimonio-salute-nyt.shtml?uuid=1acd061e-4b09-11df-852d-30107cdc6f58&DocRulesView=Libero
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IL primo amore non si scorda mai, e questo perché con la prima ardente passione si attivano in maniera del tutto nuova i circuiti neuronali dell’ansia e della paura, provocando in noi una specie di trauma. Non solo: questa reazione biochimica è identica in tutte le culture e popolazioni, da quella europea a quella americana fino a quella cinese, dove i matrimoni sono combinati e l’innamoramento è per la società più un elemento distruttivo che costruttivo. Queste le conclusioni di uno studio della Stony Brook University di New York sull’attività cerebrale legata ai sentimenti di breve e lungo periodo.
Tuttavia molti studiosi della psicologia comportamentale ritengono che i piccoli gesti d’amore quotidiani favoriscono il buon andamento della vita di coppia. “Mica è una novità”, dirà qualcuno di voi. Infatti non è una novità nemmeno a mio modo di vedere e di vivere la coppia. Però è vero anche che non tutti sono capaci di dimostrare i propri sentimenti… ovviamente a danno della relazione. E pare che a molti nemmeno importi più di tanto, ma qui si tratterebbe di raccontare un’altra storia.
Sulle pagine della rivista “Personal Relationships” uno studio spiega come le piccole attenzioni nei confronti del partner aiutino a mantenere alto il grado di soddisfazione in una relazione sentimentale. La ricerca è stata condotta dalla studiosa Sara Algoe dell’Università del North Carolina che ne ha pubblicato i risultati solo in questi giorni dopo aver testato 65 coppie. Ai volontari è stato chiesto di segnare su un diario l’andamento delle giornate, l’altalena trasoddisfazione e frustrazione nella coppia e cosa accadeva durante la giornata. La conclusione è stata la seguente: la gratitudine nei confronti del partner a seguito di piccole o grandi attenzioni, aiuta a mantenere un elevato grado di soddisfazione.
articolo completo al seguente indirizzo:
http://www.pinkblog.it/post/6352/piccoli-gesti-damore-quotidiani-rafforzano-il-rapporto-di-coppia
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La mente umana in effetti è ricca di sorprese e spesso mette in atto meccanismi che si traducono in comportamentiche fanno riflettere. Molte coppie vivono il tradimento come una sorta di lutto, che necessita di un vero e proprio periodo di elaborazione. Si tratta di una sorta di crisi molto profonda, che può portare anche ad un periodo didisperazione. Ma se si riesce a superare questa fase, il resto sarà di certo meno faticoso.
Molte ricerche hanno fino a questo momento considerato quali sono le conseguenze negative di un tradimento. Ma nello studio in questione i ricercatori hanno ascoltato diverse testimonianze di assistenti sociali che avevano affrontato crisi di coppia causate dall’infedeltà. Da tutte le testimonianze è emerso che le coppie che avevano affrontato il tradimento di uno dei due partner alla fine ne erano uscite rafforzate.
L’infedeltà in sostanza mette a dura prova il cervello, scatenando reazioni di rabbia, che possono portare a periodi bui da affrontare. Ma una volta superato il tutto, il legame di coppia ne risente in modo positivo. Tutto sta naturalmente anche nel comportamento che i componenti della coppia riescono a mettere in atto, soprattutto per quanto riguarda l’assunzione delle personali responsabilità. Con questa ricerca la psicologia di coppia si arricchisce di nuovi elementi.
articolo completo alla seguente pagina:
http://www.tantasalute.it/articolo/coppia-il-legame-si-rafforza-con-l-infedelta/16385/
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CHI VA con lo zoppo, impara a zoppicare, afferma il vecchio proverbio. Vale anche per chi va con i divorziati. Avere un amico, parente o collega che divorzia, aumenta considerevolmente la probabilità che una coppia si separi, secondo uno studio scientifico pubblicato in questi giorni.
In altre parole, sostengono gli autori della ricerca, il divorzio è “contagioso”: proprio come un virus. Condotto da sociologi e psicologi di tre importanti università americane (Harvard, Brown e la University of California), lo studio ha riscontrato che il divorzio di un amico intimo o di un parente stretto accresce di un incredibile 75 per cento le chances di divorziare tra chi lo conosce. Il divorzio di un “amico di un amico”, di un conoscente, di un collega che si conosce solo di vista, aumenta la probabilità di divorziare del 33 per cento. La presenza dei figli ha un effetto moderatore su questa forma di “contagio sociale”, come la definiscono gli scienziati statunitensi: l’influenza di un divorzio nella cerchia ristretta di amici si riduce in proporzione al numero di bambini che una coppia ha. Insomma, più figli si hanno, minore è l’effetto di vedere che amici e colleghi si separano. Il divorzio non ha bisogno di avvenire nelle vicinanze: anche la fine di un matrimonio a migliaia di chilometri di distanza, ma in una coppia di amici o parenti, può spingere a fare altrettanto.
Gli studiosi americani hanno basato le loro rivelazioni su statistiche riguardanti un ampio gruppo di persone di entrambi i sessi per un periodo di ben 32 anni. “Il divorzio andrebbe studiato e compreso come un fenomeno collettivo che si estende ben al di là di coloro che ne rimangono direttamente coinvolti”, si conclude la ricerca, diretta da Rose McDermott, James Fowler e Nicholas Christakis, docenti di sociologia e psicologia nelle tre prestigiose università americane.
la teoria del “divorzio contagioso” trova un’altra conferma nel comportamento di tante coppie sposate che, quando qualcuno dei loro amici si separa, interrompono ogni rapporto con i divorziati e in generale si guardano bene dall’invitare a cena dei single divorziati. Finora si pensava che fosse per non avere un “cattivo esempio” (o una piacevole tentazione) davanti agli occhi. Adesso è chiaro: cercano disperatamente di evitare il contagio.
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Ebbene sì, diciamolo una volta per tutte: il rapporto con il partner stressa più del capo. Staranno già stappando lo spumante fior fior di avvocati che vedranno sempre più persone davanti alla propria scrivania che chiedono assistenza per il divorzio. Scherzi a parte quest’altra bizzarra notizia, alquanto strana quanto quella che per fare sesso perfetto bastano 10 minuti, è stata riportata qualche giorno fa sul DailyMail. Il tutto supportato da uno studio dell’Università di Lancaster del Regno Unito coordinato da Cary Cooper. La ricerca è stata condotta tramite un sondaggio su circa tremila persone, tra uomini e donne. Ne è emerso che nel 58% dei casi la pressione del sangue sembra salire più per colpa del partner che per lo stress lavorativo. Solo il 43% degli intervistati vede nel proprio capo la maggiore fonte di stress. In particolare pare che siano più i maschi a far impennare la pressione delle loro prtner. Infatti il 18% delle donne ha dichiarato di essere stressata dal partner, contro il 12% degli uomini. Evviva! Via anche il desiderio di trascorrere una bella vacanza con il proprio partner dopo un anno di lavoro, chi ce lo fa fare, meglio andare ognuno per conto proprio finalmente con una valida giustificazione: amore devo starti lontano altrimenti mi sale la pressione. Secondo i risultati di questa ricerca non ci sarebbe niente di più sbagliato che partire insieme per le vacanze: rischiate di ritornare più stressati di prima e addirittura di desiderare il ritorno al lavoro quanto prima.
Cary Cooper , professore di psicologia della salute alla Lancaster University, ha anche affermato però che “se si lavora troppo si danneggia la salute e anche la vita di coppia”. E ciò sottopone a maggiore stress in particolare le donne che oltre a portare avanti la carriera devono sopportare anche il peso di maggiori impegni familiari.
Altra curiosità venuta fuori dal sondaggio è che le donne si preoccupano più del loro peso che del loro stipendio. Quasi la metà delle intervistate ha dichiarato che il proprio peso è un fattore molto importante per la salute rispetto ad un 27% che ha detto la stessa cosa riferita allo stipendio.
fonte http://www.italia-news.it/index.php?idcnt=42186〈=it
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Al cuore non si comanda? Forse non è così vero. Sembra infatti che il peso dell’approvazione o disapprovazione altrui sia molto maggiore di quanto non ci si aspetterebbe a prima vista. Il fatto più sorprendente è che non siamo attenti solo alle opinioni di parenti e amici, ma anche il pensiero di persone a noi completamente sconosciute ha un suo peso sulle nostre decisioni amorose. E, colmo dei colmi, il temperamento dei genitori ha addirittura un ruolo nell’arrivo, atteso o meno, di una cicogna in famiglia.
Insomma, in amore il nostro carattere ha un peso più “leggero” di quanto non immaginiamo, visto che in amore gli “ordini” degli estranei valgono anche più di quelli di amici di vecchia data, per non parlare dei familiari. La scoperta arriva dai ricercatori del Dipartimento di Psicologia e Neuroscienze dell’Indiana University, negli Usa. L’esperimento pubblicato sull’ultimo numero della rivista “Evolution and Human Behavior” ha tutti i numeri per mettere in crisi le convinzioni dei romantici più incalliti. Gli scienziati hanno mostrato a due gruppi di volontari di ambo i sessi una video-clip di “corteggiamenti” virtuali. Gli esperti hanno notato una regola costante: uomini e donne si lasciavano guidare nella loro scelta dal parere di soggetti a loro del tutto estranei. Commenta Skyler Place, autore dello studio: “Solitamente le persone pensano che sia importante sapere cosa pensano amici e familiari del nostro lui o della nostra lei. Ma sorprendentemente abbiamo dimostrato che anche i completi estranei guidano la scelta”.
ARTICOLO COMPLETO AL SEGUENTE INDIRIZZO:
http://www.tgcom.mediaset.it/perlei/articoli/articolo483553.shtml
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Le cose con il partner non funzionano e il menage va a rotoli? Non bisogna lasciarsi abbagliare dalle apparenze: anche se è più portato a fare la faccia dura e a tirare innanzi, è l’uomo quello che, dei due, a parità di situazioni soffre di più. E, soprattutto, è meno “attrezzato” ad affrontare e a gestire il suo dispiacere.
Secondo lo studio pubblicato sul Journal of Health and Social Behavior, gli uomini hanno anche una maggiore tendenza a lasciarsi andare e a “buttarsi giù”, da cui possono derivare problemi anche seri, come una maggiore frequenza nell’abuso di alcolici. In condizioni analoghe, invece, il disagio emotivo femminile particolarmente grave si manifesta con forme di depressione, spiega l’autore della ricerca, Robin Simon, mentre gli uomini hanno reazioni più problematiche. Al contrario, spiega ancora la ricerca, quando tutto fila liscio gli uomini sono quelli che traggono dal rapporto i maggiori benefici.
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http://www.tgcom.mediaset.it/perlei/articoli/articolo483748.shtml
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