NEI MATRIMONI TRADISCE UNO SU QUATTRO
Secondo lo studio, oltre al preoccupante dato della crescita dei tradimenti in Italia, ce n’è un altro altrettanto spiazzante: il numero di donne sposate che tradiscono ha quasi raggiunto quello degli uomini, con una percentuale del 45% contro il 55%. E non solo. Nel 7% dei casi chi tradisce, uomo o donna che sia, la fa con una persona del suo stesso sesso. Crescono dunque anche le indefeltà extraconiugali omosessuali, in un quadro che numericamente non lascia molto spazio al romanticismo e ai sogni d’amore. Cade così il mito del maschio italico, malandrino e infedele per vocazione. La donna, da oggetto del desiderio, passa a diventare cacciatrice. Tutto questo fermento di relazioni extraconiugali si consuma soprattutto in alcuni ambienti che, secondo lo studio, vanno rintracciati nel contesto lavorativo e nelle attività sociali, favorite in particolar modo da internet, chat e social forum, ma anche dagli incontri casuali vecchio stile. Le percentuali parlano chiaro: nel 60% dei casi chi tradisce lo fa con un collega di lavoro, mentre per il restante 40% il fedifrago tradisce con una persona conosciuta online, o sempre più raramente offline. Cambiano insomma le regole del tradimento, ma restano invariate le modalità che portano il conigue a scoprire il fattaccio. La scoperta di questi nuovi tradimenti avviene nelle stesse modalità di quelli tradizionali ovvero tramite sms, email, investigazioni private o confessioni.
A stupire però è soprattutto il dato riguardante le infedeltà omosessuali che l’avvocato Gian Ettore Gassani, presidente nazionale dell’Associazione matrimonialisti italiani commenta così: “Sempre più spesso, nelle procedure di separazione, si scopre che il marito o la moglie hanno relazioni extraconiugali con persone dello stesso sesso”. E le reazioni dei coniugi che scoprono tali tradimenti omosessuali – spiega Gassani – sono quasi sempre di sbigottimento, incredulità, delusione o vergogna. Molti coniugi tendono ancora a nascondere la omosessualità del partner quasi come fosse un tabù. “Ultimamente, però, si sta registrando una inversione di tendenza. I traditi hanno sempre meno remore a portare le prove in giudizio della infedeltà coniugale di tipo omosessuale”. Del resto anche la Cassazione, con la recente sentenza n. 7207/09, ha equiparato, in termini di gravità, la relazione extraconiugale omosessuale a quella eterosessuale, addebitando la separazione ad un marito che aveva tradito la moglie con un altro uomo. “Tale pronuncia della sprema corte – conclude Gassani – ha sancito due princìpi: il primo sottrae alla omosessualità ogni connotazione patologica o perversa; il secondo in virtù del primo, stabilisce che qualsivoglia relazione extraconiugale può essere sanzionata mediante l’addebito della separazione, quando il tradimento viene considerato la causa, e non la conseguenza, della crisi coniugale”.
(2 aprile 2009)
A stupire però è soprattutto il dato riguardante le infedeltà omosessuali che l’avvocato Gian Ettore Gassani, presidente nazionale dell’Associazione matrimonialisti italiani commenta così: “Sempre più spesso, nelle procedure di separazione, si scopre che il marito o la moglie hanno relazioni extraconiugali con persone dello stesso sesso”. E le reazioni dei coniugi che scoprono tali tradimenti omosessuali – spiega Gassani – sono quasi sempre di sbigottimento, incredulità, delusione o vergogna. Molti coniugi tendono ancora a nascondere la omosessualità del partner quasi come fosse un tabù. “Ultimamente, però, si sta registrando una inversione di tendenza. I traditi hanno sempre meno remore a portare le prove in giudizio della infedeltà coniugale di tipo omosessuale”. Del resto anche la Cassazione, con la recente sentenza n. 7207/09, ha equiparato, in termini di gravità, la relazione extraconiugale omosessuale a quella eterosessuale, addebitando la separazione ad un marito che aveva tradito la moglie con un altro uomo. “Tale pronuncia della sprema corte – conclude Gassani – ha sancito due princìpi: il primo sottrae alla omosessualità ogni connotazione patologica o perversa; il secondo in virtù del primo, stabilisce che qualsivoglia relazione extraconiugale può essere sanzionata mediante l’addebito della separazione, quando il tradimento viene considerato la causa, e non la conseguenza, della crisi coniugale”.
(2 aprile 2009)
articolo completo al seguente indirizzo:
Psicologo, Psicoterapeuta
Studio in Milano, Roma, Napoli e Vietri sul Mare (Sa)
per contatti e consulenze private tel.320-8573502 email:cavalierer@iltuopsicologo.it
Lascia un Commento
Vuoi partecipare alla discussione?Fornisci il tuo contributo!