PLATONE E L’AMORE
BRANI TRATTI DAL FEDRO
… gli innamorati , non appena sia venuto meno il desiderio , si pentono dei benefici che hanno arrecato agli amanti ; invece , per coloro che non sono innamorati non viene mai il momento di pentirsene . Essi infatti arrecano benefici non perchè spinti dalla necessità, ma spontaneamente, in base alle proprie possibilità , dopo aver valutato nel migliore dei modi possibili i propri interessi . Inoltre , gli innamorati passano in rassegna sia i loro affari danneggiati a causa dell’ amore , sia i benefici che hanno compiuto e aggiungendovi la sofferenza che hanno patito , ritengono di aver già da tempo contraccambiato degnamente gli amati . Invece , a coloro che non sono innamorati non é possibile nè addurre come causa il fatto di aver trascurato i propri interessi a causa dell’ amore , nè mettere in conto le sofferenze passate , nè chiamare in causa le discordie con i parenti . Di conseguenza , eliminati danni tanto gravi , non resta loro nient’ altro che fare volentieri ciò che credono farà piacere agli amati . Se poi valga la pena di tenere in gran conto gli innamorati per il fatto che dicono di avere a cuore quelli che amano e di essere pronti a compiacere gli amati , anche a costo di rendersi odiosi agli altri sia con le parole che con azioni , é facile notarlo perchè , se dicono il vero , essi terranno in maggior conto quelli di cui si siano innamorati successivamente rispetto ai primi ed é chiaro che , qualora agli ultimi sembri opportuno , faranno addirittura del male ai precedenti . Ebbene , come può essere ragionevole concedere un bene tanto prezioso a chi é affetto da una sventura talmente grave che nessuno , neppure se esperto , tenterebbe di rimuoverla ? Gli innamorati stessi , infatti , ammettono di essere malati piuttosto che sani di mente e di sapere di essere fuori di senno , ma di non riuscire a dominarsi . Di conseguenza , una volta rinsaviti , come potrebbero dare un giudizio favorevole sulle decisioni prese quando si trovavano in tale stato ? E ancora : se tu dovessi scegliere il migliore tra gli innamorati , la scelta ricadrebbe fra pochi ; se invece dovessi scegliere tra gli altri il più conveniente per te , potresti scegliere tra molti . Dunque , c’é assai più speranza che si trovi fra i molti colui che vale la tua amicizia . Inoltre , se temi che , quando la gente lo verrà a sapere , la mentalità corrente sia per te fonte di vergogna , considera che é naturale che coloro che amano , convinti di poter essere invidiati dagli altri così come se stessi si considerano degni di invidia , si esaltino a parlare del loro amore e a mostrare orgogliosamente a tutti che la loro fatica non é stata inutile . Al contrario , é naturale che coloro che non amano , essendo padroni di se stessi , scelgano ciò che é meglio in luogo della fama che viene dagli uomini . E non é finita : é inevitabile che molti vengano a sapere di quelli che amano e che li vedano seguire gli amati e occuparsi esclusivamente di questo . Di conseguenza , ogniqualvolta i due siano visti parlare tra loro , si crede che essi stiano insieme o perchè hanno soddisfatto il desiderio o perchè stanno per soddisfarlo . Al contrario , non si tenta neppure di incolpare coloro che non sono innamorati per il fatto di stare insieme agli amati , perchè si sa che é necessario parlare con qualcuno o per amicizia o per qualche altro piacevole motivo . Forse il tuo timore nasce dalla considerazione che é difficile che un’ amicizia perduri e che , nel caso in cui sorga una divergenza per un altro motivo , la sventura ricade comune su entrambi , mentre nel caso in cui fossi tu a gettar via ciò che hai di più caro , ne deriverebbe grave danno per te ? A maggior ragione allora dovresti temere gli innamorati ! Molti sono infatti i motivi che li fanno soffrire ed essi ritengono che tutto accada per danneggiarli . Perciò cercano di tenere lontani gli amati dalla compagnia degli altri , temendo che coloro che posseggono un patrimonio li superino in ricchezza , e che coloro che sono colti risultino migliori di loro per intelligenza ; e stanno in guardia dal potere di chiunque possegga qualche altro bene . Dopo averti convinto a inimicarti costoro , ti riducono senza amici . Se però tu , considerando il tuo interesse , sarai più assennato di quelli , verrai in urto con loro . Al contrario , quanti hanno ottenuto di soddisfare i loro desideri non per amore , ma per merito , non saranno gelosi di chi sta in tua compagnia , ma anzi odieranno coloro che non hanno voluto starci , ritenendo che tu sia disprezzato da questi ultimi e avvantaggiato invece da chi ti frequenta . Pertanto , c’é assai più speranza che da questo rapporto nasca in loro amicizia piuttosto che inimicizia . E ancora : molti degli innamorati provano desiderio del corpo dell’ amato prima di conoscerne l’ indole e di sperimentarne le alttre caratteristiche , al punto che essi non sanno se vorranno ancora essergli amici una volta che il desiderio sarà stato appagato . Diversamente stanno le cose per coloro che non sono innamorati di te e che ti erano amici anche prima di soddisfare i loro desideri : i favori di cui hanno goduto , verosimilmente , non diminuiranno in loro l’ amicizia , ma anzi resteranno come pegno dei favori futuri . Inoltre , dando retta a me piuttosto che a un innamorato , hai la possibilità di diventare migliore . Gli innamorati , infatti , lodano sia le parole che le azioni dell’ amato , anche se prive di qualsiasi merito , in parte perchè temono di divenirgli odiosi , in parte perchè anche la loro capacità di giudizio é compromessa a causa della passione . L’ amore produce tali effetti : agli innamorati sfortunati fa ritenere insopportabili le situazioni che agli altri non arrecano dolore ; i fortunati , invece , li costringe a elogiare anche ciò che é indegno di apprezzamento . Di conseguenza agli amati conviene provare ben più pietà che invidia verso gli amanti . Se poi tu mi darai retta , io starò con te mirando innanzitutto non solo al piacere presente , ma anche al vantaggio futuro , perchè non sono vinto dall’ amore , ma conservo il dominio di me stesso , non concepisco odio profondo per futili motivi , ma mi adiro poco e lentamente , ed esclusivamente per gravi ragioni ; perdono inoltre le colpe involontarie , e cerco di evitare quelle volontarie : questi , infatti , sono i segni di una amicizia che durerà a lungo . Ma se sei convinto che non possa nascere una salda amicizia senza l’ amore , allora occorre che tu consideri che non potremmo stimare molto neppure i figli , nè i padri e le madri , nè potremmo disporre di amici fidati , in quanto essi ci provengono non da una passione del genere , ma da rapporti di altro tipo . Ma non é finita : se é vero che bisogna compiacere soprattutto coloro che lo domandano con maggiore insistenza , allora anche nelle altre situazioni converrà far del bene non ai più meritevoli , ma ai più bisognosi ; infatti essi , per essere stati liberati da mali gravissimi , nutriranno la massima riconoscenza nei confronti dei loro benefattori . In tal caso , anche nelle feste private sarebbe giusto invitare non gli amici , ma i mendicanti e gli affamati . Costoro , infatti , ameranno i loro benefattori , li seguiranno , si presenteranno alle loro porte , proveranno grandissima gioia , nutriranno nei loro confronti una gratitudine non indifferente e augureranno loro molti beni . Forse però conviene compiacere non coloro che lo domandano con insistenza , ma coloro che sono maggiormente in grado di contraccambiare il favore ; e non coloro che si limitano a chiederlo , ma coloro che ne sono degni ; non quanti godranno della tua giovinezza , ma quanti ti renderanno partecipe dei loro beni quando sarai diventato vecchio ; non coloro che , raggiunto lo scopo , se ne vanteranno con gli altri , ma coloro che , per pudore , non faranno parola con nessuno ; non quelli che si curano di te per poco tempo , ma quelli che ti saranno amici allo stesso modo per tutta la vita ; non coloro che , una volta appagato il desiderio , cercheranno un pretesto per litigare , ma coloro che , quando sarà sfiorita la tua giovinezza , proprio allora ti mostreranno il loro merito . Ricordati quindi di quanto ti ho detto e rifletti sul fatto che , mentre gli amici rimproverano gli innamorati pensando che il loro sia un comportamento negativo , al contrario mai nessuno dei familiari critica coloro che non sono innamorati dicendo che a causa della loro condizione curano male i propri interessi . A questo punto probabilmente mi chiederai se ti esorto a compiacere tutti coloro che non ti amano . Io credo che neppure chi é innamorato ti inciterebbe a comportarti così nei confronti di tutti quelli che ti amano ; infatti , il favore non apparirebbe degno della stessa gratitudine per chi lo riceve nè , se tu volessi tenerlo nascosto agli altri , ti sarebbe possibile riuscirci nello stesso modo . Bisogna che dal rapporto non derivi alcun danno , ma un vantaggio per entrambi . Per quanto mi riguarda , ritengo che ciò che ho detto sia sufficiente , ma se tu desideri che venga aggiunta ancora qualche considerazione che pensi essere stata tralasciata , domanda pure.
… quale vantaggio o quale danno deriverà verosimilmente da parte di chi ama e da parte di chi non ama a colui che lo asseconderà . Chi é dominato dal desiderio ed é schiavo del piacere , necessariamente cerca di trarre dall’ amato il maggior piacere possibile . Per chi é malato , tutto ciò che non lo contrasta é piacevole , mentre gli risulta odioso ciò che é superiore o pari a lui . L’ amante perciò non tollererà volentieri un amato che sia superiore o pari a lui , ma cercherà sempre di renderlo inferiore e più debole . Ebbene , l’ ignorante é inferiore al sapiente , il vile al coraggioso , chi non é capace di parlare all’ eloquente , il tardo al perspicace . Quando tanti difetti e ancora di più o nascono o sono innati nell’ animo dell’ amato , necessariamente l’ amante o se ne rallegra o cerca di produrli , per non rimanere privo del piacere del momento . E’ inevitabile perciò che sia geloso e che allontani l’ amato da molte altre compagnie anche utili , perchè soprattutto grazie a queste potrebbe diventare un uomo vero , cagionandogli in tal modo un grave danno , gravissimo poi se lo allontana da quella compagnia grazie alla quale l’ amato potrebbe diventare saggissimo . Questa compagnia é la divina filosofia , da cui é inevitabile che l’ amante tenga lontano l’ amato , temendone massimamente il disprezzo . Quanto al resto , l’ amante escogita espedienti per fare in modo che l’ amato resti del tutto ignorante e non abbia occhi che per lui . Così facendo , l’ amato sarà fonte di grandissimo piacere per lui , ma di estremo danno per se stesso . Dunque , per ciò che riguarda l’ intelletto , un uomo innamorato non é utile in alcun modo nè come tutore nè come compagno . … quale vantaggio o quale danno procureranno ai nostri beni la compagnia e la cura dell’ amante . Certamente é chiaro a chiunque , ma soprattutto all’ amante , che sarebbe auspicabile innanzitutto che l’ amato fosse privo dei beni più cari , più preziosi e più divini : l’ amante , infatti , gradirebbe che quello restasse privo di padre , madre , parenti e amici , ritenendoli un impedimento e un ostacolo alla sua piacevolissima relazione con lui . Se invece l’ amato possiede oro o qualche altro bene , l’ amante penserà che non sia ugualmente facile da conquistare e , una volta conquistato , non ugualmente facile da trattare . Ne consegue inevitabilmente che l’ amante é geloso se l’ amato é ricco , ma si rallegra se la sua ricchezza va perduta . Inoltre , l’ amante auspicherebbe che l’ amato rimanesse il più a lungo possibile senza nozze , senza figli , senza casa , perchè desidera assaporarne la dolcezza il più possibile . Esistono anche altri mali , ma un dio ha mescolato alla maggior parte di essi un piacere momentaneo . Per esempio , all’ adulatore , che pure é una bestia terribile e un grave danno , la natura ha , cionondimeno , mescolato un piacere non privo di fascino . Potrebbe essere biasimata in quanto fonte di danno anche un’ etera , e così pure molte altre creature e attività del genere , che tuttavia , almeno per un giorno , possono essere piacevolissime . Per le persone amate , invece , l’ amante , oltre che dannoso , é anche quanto mai spiacevole per trascorrere con lui tutto il tempo . Infatti anche l’ antico proverbio dice che il coetaneo sta bene coetaneo : a mio avviso , proprio il fatto di essere della stessa età porta agli stessi piaceri e fa nascere un’ amicizia dovuta appunto a questa affinità . Ciononostante , anche la compagnia dei coetanei genera sazietà . Si dice inoltre che , a sua volta , ciò che é obbligatorio pesa a tutti in ogni campo ; ed é soprattutto la costrizione , oltre alla differenza d’ età , che lega l’ amante all’ amato . Infatti , quando uno più vecchio frequenta uno più giovane , non si allontana volentieri da lui nè di giorno nè di notte , ma é assillato da una necessità che , concedendogli continui piaceri , lo guida mentre vede , sente , tocca e percepisce ogni sensazione proveniente dall’ amato , al punto che gode a servirlo stabilmente . Ma quale allettamento o quali piaceri potrà offrire all’ amato per fare in modo che , in quello stesso tempo che trascorre con lui , egli non giunga al colmo del disgusto ? L’ amato infatti vede il suo aspetto più vecchio e sfiorito e tutti gli altri inconvenienti che ne conseguono e che anche solo a sentirli non sono piacevoli : figuriamoci poi quando si é costretti a toccarli con mano ! Inoltre é continuamente sorvegliato in tutti i suoi rapporti da custodi sospettosi ; sente lodi inopportune ed eccessive e , ugualmente , rimproveri che , se l’ amante é sobrio , gli risultano insopportabili , mentre se é ubriaco , oltre che insopportabili , risultano per lui fonte di vergogna , a causa della sfacciata e impudica libertà di parola che quello impiega . E se quando é innamorato l’ amante é dannoso e sgradevole , quando invece ha cessato di amare diventa inaffidabile per il futuro in vista del quale faceva all’ amato numerose promesse accompagnate da molti giuramenti e preghiere . Ciononostante era riuscito a stento , facendogli sperare beni futuri , a mantenere la relazione del momento , già faticosa da sopportare . E proprio quando é necessario onorare le promesse , l’ amante , essendo cambiato il principio che signoreggia in lui , dato che senno e saggezza hanno preso il posto di amore e follia , diventa un altro senza che l’ amato se ne accorga . E mentre questo gli chiede gratitudine per i favori passati , ricordandogli azioni e parole , convinto di parlare al medesimo uomo , egli invece per vergogna non osa dire che é diventato un altro e non sa come mantenere i giuramenti e le promesse fatti quando era dominato dalla dissennatezza , perchè ormai ha riacquisito senno e saggezza , per non diventare , comportandosi come in passato , simile a quello che era e di nuovo lo stesso . Allora rifugge da questi impegni e , costretto a mancare di parola , lui che prima era l’ amante , invertire le parti , cambia direzione e si volge in fuga . L’ altro perciò é costretto a inseguirlo fremendo d’ ira e imprecando contro gli dei per aver completamente ignorato fin dall’ inizio che non avrebbe mai dovuto compiacere un uomo innamorato e quindi necessariamente dissennato , ma avrebbe dovuto preferire uno non innamorato e assennato . In caso contrario , non gli sarebbe rimasto che affidarsi a un uomo infido , bisbetico , geloso , sgradevole , dannoso per il patrimonio , dannoso per la costituzione fisica e ancora più dannoso per l’ educazione dell’ anima , di cui nè per gli uomini nè per gli dei , in verità , c’ é nè ci sarà mai nulla di più prezioso . Dunque , ragazzo , bisogna riflettere su tutto ciò e sapere che l’ amicizia di un amante non nasce insieme alla benevolenza , ma nasce per soddisfare l’ appetito , come il desiderio di cibo . ” Come i lupi amano gli agnelli ” , così gli innamorati hanno caro l’ amato ! ” Ecco ciò che volevo dire , Fedro . Non mi sentirai dire altro ; anzi , considera ormai terminato il discorso .
LA NATURA DI AMOREPoiché, dunque, è figlio di Poro e di Penìa, ad Amore è toccata la sorte seguente. In primo luogo è sempre povero e ben lontano dall’essere delicato e bello, come credono i più, anzi è duro e lercio e scalzo e senza tetto, abituato a coricarsi in terra e senza coperte, dormendo all’aperto sulle porte e per le strade e, avendo la natura di sua madre, è sempre di casa col bisogno. Per parte di padre, invece, è insidiatore dei belli e dei buoni, coraggioso, audace e teso, cacciatore terribile, sempre a tramare stratagemmi, avido di intelligenza e ingegnoso, dedito a filosofare per tutta la vita, terribile stregone, fattucchiere e sofista. E per natura non è né immortale né mortale, ma ora fiorisce e vive nello stesso giorno, quando gli va in porto, ora invece muore e poi rinasce nuovamente in virtù della natura del padre. E infatti l’oggetto dell’amore è ciò che è realmente bello, grazioso, perfetto e invidiabilmente beato, mentre l’amante ha un altro aspetto, quale quello che ho esposto. (Platone, Simposio, 203b-204a)
SIMPOSIO
Simposio vuol dire banchetto, e questo dialogo di Platone narra di un banchetto del 400 a.c.circa sul tema dell’amore.
Questo banchetto si tenne a casa di Agatone, ed oltre ad egli vi erano: Fedro, Eurissimaco, Pausania, Aristofane, Socrate ed Aristodemo. Successivamente, si unì a loro, anche Alcibiade.
Il primo a dire la sua fu Fedro che all’epoca era ancora ragazzo.
“Amore è un Dio potente e meraviglioso per molte ragioni, non ultima la nascita: deve essere considerato infatti il più antico degli Dei, e, ovemai ne dubitassimo, ce lo conferma Esiodo allorquando sostiene che fu lui il primo a emergere dal Caos. Ebbene amici, cosi come Amore è un Dio meraviglioso, anche coloro che amano sono a loro volta meravigliosi, giacché sono tutti disposti a sacrificarsi per la persona amata.
Alcesti alla fin fine fu l’unica ad accettare la morte al posto del marito, sebbene questi aveva ancora in vita entrambi i genitori.
Ciò detto, io affermo che “chi ama è più divino di chi è amato, dal momento che solo lui è pervaso dal Dio”
Il secondo a parlare fu Pausania.
Egli parlò di due Dei, disse infatti che esisteva l’amore celeste di Afrodite Urania e quello volgare di Afrodite Pandemia. Gli uomini che praticano l’amore volgare corrono dietro alle donne, e desiderano solo i loro corpi, e per questo finiscono col prediligere le persone stupide, cioè le donne. Il vero amatore, quello celeste, preferisce i maschi, ammirandone la natura forte e l’intelligenza più viva.
Poi parlò Eurissimaco.
Egli disse che esistevano numerosissime forme d’amore, non solo tra gli uomini e nelle donne, ma anche negli animali, nelle piante e in tutte le altre specie viventi, praticamente ovunque esiste una contrapposizione di valori. Inoltre Amore deve essere apportatore di armonia.
Il quarto a parlare fu Aristofane.
Egli dice che in origine l’umanita comprendeva tre sessi: gli uomini, le donne e gli androgini, che erano maschi e femmine nello stesso tempo. Questi individui avevano tutto doppio: avevano quattro braccia, quattro gambe, quattro occhi, ecc…, e ciascuno di essi aveva due organi genitali, entrambi maschili negli uomini, tutti e due femminili nelle donne, e uno maschile e l’altro femminile negli androgini. Questi camminavano a quattro gambe, ma potevano procedere in qualsiasi direzione, come i ragni. Questi avevano una forza incredibile e una sovrumana superbia, al punto di sfidare gli Dei. Zeus in particolare era indignato e voleva punirli. Un giorno decise di dividerli in due, in modo che ciascuna parte avesse due gambe e un solo organo genitale. A questo punto gli uomini erano diventati infelici, perché ciascuno di essi sentiva la mancanza della sua metà. I semiuomini cercavano i semiuomini, le semidonne cercavano le semidonne, e la metà maschile degli androgini cercava la metà femminile. Per ritrovare la felicità perduta ognuno di loro cercava di riunirsi con l’anima gemella. Ed è appunto questa smania che quando il suo maestro parla gli batte il cuore. Alcibiade aveva creduto che Socrate apprezzasse la sua bellezza, e allora lo invitò in palestra, dove fecero ogni tipo di esercizio, anche quelli + coinvolgenti, lottarono insieme l’uno avvinghiato all’altro senza che per questo accadesse mai nulla di significativo. Dopodiché lo invitò a casa sua, e lo convinse a dormire con lui. Alcibiade prese coraggio, ma Socrate lo respinse e da allora che il suo allievo soffre d’Amore.
Lascia un Commento
Vuoi partecipare alla discussione?Fornisci il tuo contributo!