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“AD UTRUMQUE PARATUS” : essere pronti ad entrambe le possibilità nelle Relazioni

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“AD UTRUMQUE PARATUS” è una frase latina che significa “preparato per entrambe le cose” o “pronto a entrambe le possibilità”. Può riferirsi a una persona che è preparata ad affrontare due situazioni opposte, come successo o fallimento, vita o morte, pace o guerra, ecc. Indica una disposizione mentale di prontezza e adattabilità in qualsiasi circostanza.
✅Nelle relazioni, la frase “ad utrumque paratus” può essere applicata per descrivere una persona che è mentalmente preparata a gestire sia gli aspetti positivi che negativi di una relazione. Essere pronti “ad entrambe le possibilità” significa accettare che una relazione possa attraversare momenti di gioia e intimità, ma anche sfide, conflitti o persino la fine.
Ad esempio:
➡️In amore: Significa essere disposti a vivere momenti di felicità e a superare difficoltà insieme, accettando sia i giorni sereni che quelli difficili.
➡️Nelle amicizie: Si è pronti a sostenere l’amico nei momenti felici, ma anche a essere presenti durante crisi o litigi.
✅In generale: Essere preparati al cambiamento e non temere l’evoluzione naturale del rapporto, che può migliorare o deteriorarsi.
In sostanza, la frase può rappresentare una maturità emotiva, in cui si affrontano le relazioni con apertura, consapevolezza e resilienza.

Dottor Roberto Cavaliere Psicoterapeuta. Studio professionale in Milano, Roma e Salerno. Possibilità di effettuare sedute tramite videochiamata.

➡️Per info e contatti 3208573502 dotcavaliere@gmail.com

CHI CONOSCE L’AMORE E CHI CERCA L’AMORE

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CHI CONOSCE L’AMORE E CHI CERCA L’AMORE si trovano in due mondi interiori profondamente diversi, ma ugualmente preziosi. Entrambi portano con sé visioni uniche sull’amore, che arricchiscono la nostra comprensione di questo sentimento complesso e universale.

💙CHI CONOSCE L’AMORE
Chi conosce l’amore è qualcuno che l’ha vissuto e sperimentato nella sua forma più concreta, che si tratti di un amore duraturo o di una storia significativa. Questa persona non vede più l’amore come un sogno lontano, ma come una realtà fatta di momenti belli e difficili, di soddisfazioni e compromessi. Conoscere l’amore significa avere imparato a dare e ricevere in modo profondo, comprendendo l’importanza della fiducia, della pazienza e del rispetto reciproco. Chi ha questa esperienza ha spesso una visione più pratica e realistica dell’amore: sa che è un lavoro continuo, qualcosa che va nutrito ogni giorno e che può evolvere nel tempo.

Chi conosce l’amore sa anche accettare i difetti, le fragilità e i momenti di crisi, comprendendo che la perfezione è un ideale impossibile e che l’amore vero è fatto di quotidianità e perseveranza. Questa consapevolezza, però, non toglie bellezza al sentimento, ma lo rende più autentico e radicato.

❤️CHI CERCA L’AMORE
Chi cerca l’amore, invece, è spesso guidato da un’immagine più idealizzata, magari nutrita di sogni, racconti e desideri. Non avendo ancora conosciuto l’amore in forma concreta, questa persona si immagina un sentimento assoluto, quasi magico, in grado di portare felicità e completezza. L’amore, per chi lo cerca, è visto come una promessa, un desiderio capace di riempire un vuoto e di dare senso alla propria esistenza. È spesso descritto con termini come “passione travolgente” o “anima gemella”, elementi che caratterizzano un’idea di amore perfetta e idilliaca.

Questa ricerca può avere un lato molto affascinante, perché chi è in attesa dell’amore vive con una curiosità e una speranza che possono essere fonte di ispirazione e creatività. Tuttavia, c’è il rischio che questa visione romantica porti a non accettare la realtà di un amore vero, che è meno perfetto di quanto si possa immaginare, ma non per questo meno prezioso.

✅Due prospettive complementari
In definitiva, chi conosce l’amore e chi lo cerca rappresentano due lati complementari di un’unica medaglia. Chi ha conosciuto l’amore ci offre una visione più matura e consapevole, mentre chi lo cerca ci ricorda l’importanza di mantenere viva la speranza, la curiosità e il desiderio di emozioni nuove. Entrambi i punti di vista contribuiscono a dare all’amore una profondità e una complessità che forse nessuna singola esperienza potrebbe esprimere da sola

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NELLA COPPIA, IN AMORE, SI PARLANO DUE LINGUE DIVERSE

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“Non credo di sbagliare paragonando il sonno all’amore; non credo di ingannarmi paragonando l’amore a una sorta di sogno a due, certo con brevi momenti di sogno individuale, piccoli giochi di congiunzioni e incroci, ma che comunque permette di trasformare la nostra esistenza terrena in un momento sopportabile – ed è anche, a dire il vero, l’unico modo per riuscirci.

E’ sbagliato che due persone che si amano parlino la stessa lingua, è sbagliato che possano davvero capirsi, che possano comunicare con le parole, perché la vocazione della parola non è creare amore bensì divisione e odio, la parola separa man mano che avviene, laddove un informe balbettio amoroso, semilinguistico, il parlare alla propria donna o al proprio uomo come si parlerebbe al proprio cane, crea la condizione di un amore incondizionato e duraturo.” Michel Houellebecq

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In Amore fermati con chi ti vuole Sfogliare e non Spogliare

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In questo significativo brano della scrittrice Francesca Pachetti viene descritta, in maniera significativa, che una relazione dovrebbe basarsi sullo “sfogliare” la persona amata piuttosto che “spogliarla”. Invito a leggerla attentamente ed a rifflettervi.

“- E allora vai

– Avrò paura?

– Sì

– Poca o tanta?

– Tantissima

– A destra o a sinistra?

– Se puoi non schierarti mai, resta al centro. Del tuo cuore.

– E se arriva il lupo?

– Il lupo arriva, ma anche il gatto, il cane, l’orso, le acciughe, il vento, il sole, la neve. Amore mio, arriverà tutto, non posso ometterti niente.

– E se mi perdo?

– Che ti perdi non è un forse, ma una certezza; quindi quando ti perdi chiedi informazioni

– A chi?

– Ecco, a chi. Se dovesse succedere prima di aver imparato a riconoscere tutte le erbe spontanee, i fiori e gli alberi, aspetta, non chiedere a nessuno, chè poi può succedere che scambi ciliege per bacche velenose. Aspetta, impara i prati i boschi e soprattutto i venti, poi, se ancora sarai perduta, saprai da sola a chi rivolgerti

– Ma il tempo è contato

– No, il tempo è contatto, è toccare tutto, provarci almeno, tutte le parti

– Mi risolverò?

– Non sei un rebus, sei un puzzle senza pezzi mancanti. Imparerai a metterli insieme, dal verso e con lo sguardo giusto

– Promettimelo

– Di più, te lo giuro

– Incontrerò l’amore?

Te lo auguro, ma attenta a chi ti vuole spogliare, fermati piuttosto da chi ti vuole sfogliare. Chè l’amore, per me, assomiglia molto a qualcuno che ti tiene la fronte mentre tu, vomiti i giorni più duri.

– Allora vado?

– Allora vai.”

Francesca Pachetti – da “La Raccontadina”

 

Dott. Roberto Cavaliere  Psicologo, Psicoterapeuta

Studio in Milano, Roma, Napoli e Vietri sul Mare (Sa).

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DECALOGO PER DECIDERE D’INNAMORARSI

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  1. Se decidi di innamorarti di me, prendi i miei lati oscuri e riempili di luce.

  2. Se decidi di innamorarti di me, tieni sopra le tue spalle le mie lacrime. Io farò altrettanto. E peserà tutto di meno.

  3. Se decidi di innamorarti di me, prendi il coraggio a quattro mani e raccontami di te. Anche se ti sembra di non avere nulla da dire.

  4. Se decidi di innamorarti di me, ama le mie debolezze e rendile con me punti di forza.

  5. Se decidi di innamorarti di me, non girarti nel letto senza guardarmi. Addormentati con me.

  6. Se decidi di innamorarti di me, non darmi prove d’amore. Prova a restare con me.

  7. Se decidi di innamorarti di me, dimmi che mi ami solo quando lo senti più di ogni altra cosa.

  8. Se decidi di innamorarti di me, non dirmi in cosa devo credere, ma dimmi di credere sempre in qualcosa.

  9. Se decidi di innamorarti di me, tieni a mente i miei sguardi e non tutte le parole che dirò.

  10. Se decidi di innamorarti di me, fammi ballare, anche se non c’è musica.

Sabita Esposto

Questa suggestiva e significativa poesia di Sabita Esposto viene proposta come una sorte di decalogo su cosa significa veramente innamorarsi.

Decalogo da usare come una serie di “buoni propositi” per decidere di amare autenticamente.

Innamorarsi ed amare non è solo qualcosa d’istintivo ma è anche una decisione, decisione che richiede un percorso di azioni da intraprendere, come quelle citate nella poesia di Sabita Esposto

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AMARE IL CONTENUTO E NON LA FORMA

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Un grande professore universitario docente di filosofia, come sua consuetudine ormai da 20 anni, arriva in aula e scrive alla lavagna.
COME O AMATO TE
NON O MAI AMATO !!!
Con una voce triste come non mai,
chiede ai suoi alunni.
Cosa ho scritto?
Tutti imbarazzati tacciono.
Dai, dice il prof è facile da leggere.
Una ragazza si alza e legge:
COME HO AMATO TE
NON HO MAI AMATO!!!
Bene,dice il professore.
Ieri sera ho invitato a cena una donna che è stata capace di farmi sentire nel profondo del mio cuore queste parole.
Ci siamo frequentati per 2 mesi.
Le nostre anime hanno vibrato insieme, tutto era meraviglioso.
Ieri volevo chiederle di sposarmi.
L’ho portata a cena.
Tutto era favoloso.
Lei era favolosa.
Sentivo la mia voce strozzarsi in gola.
Ho tirato fuori il mio quaderno ,ne ho strappato un pezzetto e come si faceva da bambini le ho scritto:
COME O AMATO TE
NON O MAI AMATO !!!
Come un bambino,mi aspettavo di vedere sorgere un sorriso sulle sue meravigliose labbra.
Il suo viso si è spento.
Ha iniziato a piangere.
Si è scusata perchè non riusciva a trattenersi ed è andata via.
Incredulo, l’ho rincorsa .
Volevo, DOVEVO sapere perchè di quella reazione.
Alla fine mi ha risposto:
Tu sei un grande professore di filosofia.
Io una stimata professoressa di lettere.
Come puoi aver commesso quell’errore ?
Non riesco a crederci , NON RIESCO !!!
Avrei potuto spiegarle che lo avevo fatto consapevolmente solo per fingere di essere tornati bambini.
Per dimostrarle che l’amore che provo per lei è capace di trasportarmi a quando non sapevo distinguere una O da una HO.
Ma in quell’ attimo ho capito.
Amarsi non è essere perfetti.
Amarsi non è fare sempre la cosa giusta.
Lei cercava un amore perfetto.
Io non l’avrei mai resa felice.
Sono stato zitto.

CERCATE DI NON AMARE LA FORMA
AMATE IL CONTENUTO

dal web

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COSA SIGNIFICA AMARE E RIFIUTARE NELLE RELAZIONI

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I discepoli discussero a lungo sulla definizione della parola “amare”. Alla fine chiesero al Maestro:
– Cosa significa amare?
Il Maestro sorrise, poi disse:
– Amare significa accettare.
– E non amare?
– Non amare significa rifiutare.
I discepoli si accontentarono della risposta e andarono a fare le meditazioni quotidiane. Ma uno di loro rimase insoddisfatto della risposta e tornò a chiedere al Maestro:
– Ma io perché non accetto? Perché rifiuto?
– La domanda corretta è: che cos’è che rifiuti, figlio mio?
– Allora… che cosa rifiuto? – ripeté il discepolo inquieto.
Il Maestro spiegò:
– Rifiuti le persone che hanno caratteristiche che hai anche tu, dentro di te, ma non le accetti. Quello che rifiuti in te, lo rifiuti anche nelle altre persone.
Il discepolo domandò perplesso:
– Allora, se accettassi completamente me stesso, accetterei tutti?
– Esatto.
Poi il Maestro aggiunse:
– Se amassi completamente te stesso, riusciresti ad amare tutti.

Tratto da “Guida Zen alla Felicità” di Ri-En-Tsi

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ABBI CURA DI ME

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Il tempo ti cambia fuori, l’amore ti cambia dentro
Basta mettersi al fianco invece di stare al centro
L’amore è l’unica strada, è l’unico motore
È la scintilla divina che custodisci nel cuore
Tu non cercare la felicità semmai proteggila
È solo luce che brilla sull’altra faccia di una lacrima
È una manciata di semi che lasci alle spalle
Come crisalidi che diventeranno farfalle

Ognuno combatte la propria battaglia
Tu arrenditi a tutto, non giudicare chi sbaglia
Perdona chi ti ha ferito, abbraccialo adesso
Perché l’impresa più grande è perdonare se stesso
Attraversa il tuo dolore arrivaci fino in fondo
Anche se sarà pesante come sollevare il mondo
E ti accorgerai che il tunnel è soltanto un ponte
E ti basta solo un passo per andare oltre
Ti immagini se cominciassimo a volare
Tra le montagne e il mare
Dimmi dove vorresti andare
Abbracciami se avrai paura di cadere
Che nonostante tutto
Noi siamo ancora insieme
Abbi cura di me qualunque strada sceglierai, amore
Abbi cura di me
Abbi cura di me

Che tutto è così fragile
Adesso apri lentamente gli occhi e stammi vicino
Perché mi trema la voce come se fossi un bambino
Ma fino all’ultimo giorno in cui potrò respirare
Tu stringimi forte e non lasciarmi andare
Abbi cura di me

Simone Cristicchi

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L’AMORE NON E’ GIA’ FATTO. SI FA

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L’AMORE NON E’ GIA’ FATTO. SI FA
Non è un vestito già confezionato,
ma stoffa da tagliare, cucire
Non è un appartamento ‘chiavi in mano’,
ma una casa da concepire, costriure,
conservare e spesso riparare.
Non è vetta conquistata, ma partenza dalla valle,
scalate appassionanti,
cadute dolorose nel freddo della notte
o nel calore del sole che scoppia.
Non è solido ancoraggio nel porto della felicità
ma è un levar l’ancora, è un viaggio in pieno Mare,
sotto la brezza o la tempesta.
Non è un “sì” trionfale,
enorme punto fermo che si segna fra le musiche,
i sorrisi e gli applausi, ma è una moltitudine di “sì”
che punteggiano la Vita,
fra una moltitudine di “no”
che si cancellano strada facendo.
Non è l’apparizione improvvisa di una nuova Vita,
perfetta fin dalla nascita,
ma sgorgare di sorgente
e lungo tragitto di fiume dai molteplici meandri,
qualche volta in secca, altre volte traboccante,
ma sempre in cammino verso il Mare infinito.

M. Quoist
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AMARE E’ TUTTO

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“Quanto più invecchiavo, quanto più insipide mi parevano le piccole soddisfazioni che la vita mi dava, tanto più chiaramente comprendevo dove andasse cercata la fonte delle gioie della vita. Imparai che essere amati non è niente, mentre amare è tutto, e sempre più mi parve di capire ciò che da valore e piacere alla nostra esistenza non è altro che la nostra capacità di sentire. Ovunque scorgessi sulla terra qualcosa che si potesse chiamare “felicità”, consisteva di sensazioni. Il denaro non era niente, il potere non era niente. Si vedevano molti che avevano sia l’uno che l’altro ed erano infelici. La bellezza non era niente: si vedevano uomini belli e donne belle che erano infelici nonostante la loro bellezza. Anche la salute non aveva un gran peso; ognuno aveva la salute che si sentiva, c’erano malati pieni di voglia di vivere che fiorivano fino a poco prima della fine e c’erano sani che avvizzivano angosciati per la paura della sofferenza. Ma la felicità era ovunque una persona avesse forti sentimenti e vivesse per loro, non li scacciasse, non facesse loro violenza, ma li coltivasse e ne traesse godimento. La bellezza non appagava chi la possedeva, ma chi sapeva amarla e adorarla.C’erano moltissimi sentimenti, all’apparenza, ma in fondo erano una cosa sola. Si può dare al sentimento il nome di volontà, o qualsiasi altro. Io lo chiamo amore. La felicità è amore, nient’altro. Felice è chi sa amare. Amore è ogni moto della nostra anima in cui essa senta se stessa e percepisca la propria vita. Ma amare e desiderare non è la stessa cosa. L’amore è desiderio fattosi saggio; l’amore non vuole avere; vuole soltanto amare.”

Hermann Hesse” Sull’Amore”

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