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LE FASI DEL CICLO DI VITA DI UNA COPPIA

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Il ciclo di vita di una coppia può essere suddiviso in diverse fasi, ognuna caratterizzata da specifiche dinamiche relazionali, sfide e opportunità di crescita. Queste fasi non sono rigidamente separate e possono variare da coppia a coppia, ma generalmente seguono un percorso simile.

✅1.

**Fase dell’InnamoramentoCaratteristiche**:

– **Euforia e Passione**: Forte attrazione fisica ed emotiva, sentimenti di euforia e desiderio di stare sempre insieme.
– **Idealizzazione**: Tendenza a vedere il partner in modo idealizzato, enfatizzando le qualità positive e minimizzando i difetti.
– **Investimento di Tempo ed Energia**: Grande quantità di tempo ed energia dedicati alla relazione.

**Sfide**:
– **Mantenere la Realtà**: Bilanciare l’idealizzazione con una visione realistica del partner.
– **Stabilire una Base Solida**: Iniziare a costruire una base solida per una relazione duratura.

✅2. Fase della Formazione e Consolidamento della Relazione

**Caratteristiche**:
– **Conoscenza Profonda**: Maggiore conoscenza reciproca, inclusi punti di forza e debolezze.
– **Impegno Crescente**: Decisione di impegnarsi seriamente nella relazione.
– **Sviluppo di Routine e Abitudini**: Creazione di routine quotidiane e abitudini di coppia.

**Sfide**:
– **Gestione dei Conflitti**: Imparare a gestire i conflitti in modo costruttivo.
– **Comunicazione Aperta**: Sviluppare una comunicazione aperta e onesta.

✅ 3. Fase della Stabilità e del Mantenimento

**Caratteristiche**:
– **Stabilità Emotiva**: Maggiore stabilità emotiva e sicurezza nella relazione.
– **Supporto Reciproco**: Forte supporto reciproco e interdipendenza.
– **Collaborazione**: Lavorare insieme per raggiungere obiettivi comuni, come l’acquisto di una casa o la pianificazione di una famiglia.

**Sfide**:
– **Evitare la Routine**: Mantenere la passione e l’interesse, evitando che la relazione diventi monotona.
– **Bilanciare Vita Personale e di Coppia**: Trovare un equilibrio tra il tempo trascorso insieme e le attività individuali.

✅ 4. Fase della Genitorialità (Se Applicabile)

**Caratteristiche**:
– **Crescita della Famiglia**: Arrivo di bambini e crescita della famiglia.
– **Nuove Responsabilità**: Nuove responsabilità e ruoli come genitori.
– **Riorganizzazione delle Priorità**: Riorganizzazione delle priorità per adattarsi alle esigenze dei figli.

**Sfide**:
– **Gestione del Tempo**: Bilanciare il tempo e le energie tra i figli e la relazione di coppia.
– **Mantenere l’Intimità**: Trovare modi per mantenere l’intimità e la connessione come coppia.

✅ 5. Fase della Maturità della Relazione

**Caratteristiche**:
– **Profonda Connessione**: Profonda connessione emotiva e intimità.
– **Stabilità a Lungo Termine**: Stabilità e sicurezza nella relazione a lungo termine.
– **Crescita Personale e di Coppia**: Continua crescita personale e di coppia, esplorando nuovi interessi e obiettivi comuni.

**Sfide**:
– **Rinnovare la Relazione**: Continuare a rinnovare e rivitalizzare la relazione.
– **Affrontare le Sfide della Vita**: Affrontare insieme le sfide della vita, come problemi di salute, cambiamenti di carriera, o la cura dei genitori anziani.

✅ 6. Fase del Nido Vuoto (Se Applicabile)

**Caratteristiche**:
– **Ritorno alla Coppia**: I figli lasciano la casa, permettendo alla coppia di concentrarsi di nuovo su se stessi.
– **Nuove Opportunità**: Opportunità di esplorare nuovi interessi e attività insieme.

**Sfide**:
– **Riscoprire la Relazione**: Riscoprire la relazione senza la presenza costante dei figli.
– **Affrontare i Cambiamenti di Vita**: Adattarsi ai cambiamenti di vita e alle nuove routine.

✅ 7. Fase della Vecchiaia

**Caratteristiche**:
– **Profondo Legame**: Un legame profondo e duraturo, basato su anni di esperienze condivise.
– **Supporto Reciproco**: Supporto reciproco durante i cambiamenti fisici e emotivi della vecchiaia.
– **Riflessione e Tranquillità**: Tempo per riflettere sulla vita vissuta insieme e godere della tranquillità.

**Sfide**:
– **Problemi di Salute**: Affrontare problemi di salute e perdita di autonomia.
– **Perdita e Lutto**: Possibile perdita del partner e gestione del lutto.

✅Conclusione

Ogni fase del ciclo di vita di una coppia presenta le sue sfide e opportunità. Comprendere queste fasi può aiutare le coppie a navigare meglio nei cambiamenti e a sviluppare strategie per mantenere una relazione sana e duratura. La comunicazione aperta, il supporto reciproco e la volontà di adattarsi e crescere insieme sono fondamentali per superare le difficoltà e godere dei momenti di gioia e connessione.

Dottor Roberto Cavaliere Psicoterapeuta. Studio professionale in Milano, Roma e Salerno. Possibilità di effettuare sedute tramite videochiamata.

➡️Per info e contatti 3208573502 dotcavaliere@gmail.com

IL MATRIMONIO MODERNO E’ UN ISTITUZIONE DI SALVEZZA E NON DI BENESSERE

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Di seguito riporto uno scritto sul matrimonio che condivido come pensiero e che invito a commentare

….Il matrimonio moderno è soprattutto un’istituzione di salvezza e non di benessere. Ma gli psicologi, i consulenti matrimoniali, gli psichiatri ecc. continuano a ripetere che soltanto i matrimoni felici sono buoni matrimoni, ovvero che i matrimoni dovrebbero essere felici. In verità ogni percorso di salvezza passa anche per l’inferno. La felicità, nel modo in cui viene proposta ai coniugi d’oggi, rientra nella sfera del benessere e non in quella della salvezza. Il matrimonio è un’istituzione volta prima di tutto alla salvezza, per questo è così pieno di alti e di bassi; è fatto di sacrifici, di gioie e di dolori. Ciascun partner, ad esempio, prima o poi è destinato a scontrarsi con il lato psicopatico dell’altro, vale a dire con quel lato del suo carattere che non è modificabile e che tuttavia ha conseguenze dolorose per entrambi. Affinché il matrimonio non vada in pezzi, uno dei due partner deve arrendersi, e generalmente è proprio quello che nella relazione si dimostra meno psicopatico. Se uno dei due è emotivamente freddo, all’altro non resta che dimostrare in continuazione sentimenti d’amore, anche quando la reazione del partner è debole e spesso inadeguata. Tutti i buoni consigli che si danno alle mogli o ai mariti, del genere: “Questo non và bene, è intollerabile, una moglie/un marito non può lasciarsi trattare così”, sono perciò sbagliati e dannosi.
Un matrimonio funziona soltanto quando si riesce a tollerare proprio ciò che altrimenti sarebbe per noi intollerabile. E’ logorandosi e smarrendosi che si impara a conoscere se stessi, Dio e il mondo. Come ogni percorso di salvezza, anche quello del matrimonio è duro e faticoso. Uno scrittore che crea opere di valore non vuole essere felice, vuole essere creativo. In questo senso raramente i coniugi riescono a portare avanti un matrimonio felice e armonioso come il tipo di matrimonio al quale, mistificando, gli psicologi vorrebbero far loro credere.
Il terrorismo legato all’immagine del ‘matrimonio felice’ procura notevoli danni.
A.Guggenbuhl-Craig – Il matrimonio. Vivi o morti, Moretti e Vitale, Bergamo.

Dott. Roberto Cavaliere

Psicologo, Psicoterapeuta

Studio in Milano, Roma, Napoli e Vietri sul Mare (Sa)

per contatti e consulenze private tel.320-8573502 email:cavalierer@iltuopsicologo.it

COME CHIEDERE “MI VUOI SPOSARE ?”

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Di seguito un brano tratto dal web che esplicita un modo simpatico di chiedere “Mi vuoi sposare ?”. Spesso chiedere all’altro con ironia aiuta ad avere una risposta affermativa.

– Mi vuoi sposare?
– No.
– Davvero No?
– Sì davvero no, non voglio sposarmi.
– Perchè non mi ami?
– Sì che ti amo ma non voglio che ci sposiamo, – ecco se vuoi possiamo levare la S e ci “posiamo”.
– Ci posiamo?
– Sì ci posiamo su un bel prato di fiori magari, e dopo potremmo, se ti va, levare anche la P e così ci “osiamo”.
– Ci osiamo?
– Sì, perchè no, il prato di fiori, io e te che osiamo di noi, e magari quando i sudori saranno un odore solo, leviamo la O, così rimane il ” siamo”.
– Il siamo?
– Sì il siamo, la presenza, e una volta diventati una cosa sola , consapevoli, leviamo anche il SI per dare la nostra conferma al cielo, e tra noi rimarrá solo e per sempre ” amo”.
– Allora ricapitoliamo, sposiamo, posiamo,osiamo,siamo e amo giusto?
– Giusto.
– Lo voglio.


Gio Evan

Dott. Roberto Cavaliere

Psicologo, Psicoterapeuta

Studio in Milano, Roma, Napoli e Vietri sul Mare (Sa)

per contatti e consulenze private tel.320-8573502 email:cavalierer@iltuopsicologo.it

IL MATRIMONIO COME SALVEZZA

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….Il matrimonio moderno è soprattutto un’istituzione di salvezza e non di benessere. Ma gli psicologi, i consulenti matrimoniali, gli psichiatri ecc. continuano a ripetere che soltanto i matrimoni felici sono buoni matrimoni, ovvero che i matrimoni dovrebbero essere felici. In verità ogni percorso di salvezza passa anche per l’inferno. La felicità, nel modo in cui viene proposta ai coniugi d’oggi, rientra nella sfera del benessere e non in quella della salvezza. Il matrimonio è un’istituzione volta prima di tutto alla salvezza, per questo è così pieno di alti e di bassi; è fatto di sacrifici, di gioie e di dolori. Ciascun partner, ad esempio, prima o poi è destinato a scontrarsi con il lato psicopatico dell’altro, vale a dire con quel lato del suo carattere che non è modificabile e che tuttavia ha conseguenze dolorose per entrambi. Affinché il matrimonio non vada in pezzi, uno dei due partner deve arrendersi, e generalmente è proprio quello che nella relazione si dimostra meno psicopatico. Se uno dei due è emotivamente freddo, all’altro non resta che dimostrare in continuazione sentimenti d’amore, anche quando la reazione del partner è debole e spesso inadeguata. Tutti i buoni consigli che si danno alle mogli o ai mariti, del genere: “Questo non và bene, è intollerabile, una moglie/un marito non può lasciarsi trattare così”, sono perciò sbagliati e dannosi.
Un matrimonio funziona soltanto quando si riesce a tollerare proprio ciò che altrimenti sarebbe per noi intollerabile. E’ logorandosi e smarrendosi che si impara a conoscere se stessi, Dio e il mondo. Come ogni percorso di salvezza, anche quello del matrimonio è duro e faticoso. Uno scrittore che crea opere di valore non vuole essere felice, vuole essere creativo. In questo senso raramente i coniugi riescono a portare avanti un matrimonio felice e armonioso come il tipo di matrimonio al quale, mistificando, gli psicologi vorrebbero far loro credere.
Il terrorismo legato all’immagine del ‘matrimonio felice’ procura notevoli danni.
A.Guggenbuhl-Craig – Il matrimonio. Vivi o morti, Moretti e Vitale, Bergamo.

GIBRAN SULL’AMORE, IL MATRIMONIO, LA RAGIONE E LA PASSIONE

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L’AMORE

Allora Almitra disse: parlaci dell’Amore. E lui sollevò la stessa e scrutò il popolo e su di esso calò una grande quiete. E con voce ferma disse: Quando l’amore vi chiama, seguitelo. Anche se le sue vie sono dure e scoscese. e quando le sue ali vi avvolgeranno, affidatevi a lui. Anche se la sua lama, nascosta tra le piume vi può ferire. E quando vi parla, abbiate fede in lui, Anche se la sua voce può distruggere i vostri sogni come il vento del nord devasta il giardino. Poiché l’amore come vi incorona così vi crocefigge. E come vi fa fiorire così vi reciderà. Come sale alla vostra sommità e accarezza i più teneri rami che fremono al sole, Così scenderà alle vostre radici e le scuoterà fin dove si avvinghiano alla terra. Come covoni di grano vi accoglie in sé. Vi batte finché non sarete spogli. Vi staccia per liberarvi dai gusci. Vi macina per farvi neve. Vi lavora come pasta fin quando non siate cedevoli. E vi affida alla sua sacra fiamma perché siate il pane sacro della mensa di Dio. Tutto questo compie in voi l’amore, affinché possiate conoscere i segreti del vostro cuore e in questa conoscenza farvi frammento del cuore della vita. Ma se per paura cercherete nell’amore unicamente la pace e il piacere, Allora meglio sarà per voi coprire la vostra nudità e uscire dall’aia dell’amore, Nel mondo senza stagioni, dove riderete ma non tutto il vostro riso e piangerete, ma non tutte le vostre lacrime. L’amore non da nulla fuorché sé stesso e non attinge che da se stesso. L’amore non possiede né vorrebbe essere posseduto; Poiché l’amore basta all’amore. Quando amate non dovreste dire: “Ho Dio nel cuore”, ma piuttosto, “Io sono nel cuore di Dio”. E non crediate di guidare l’amore, perché se vi ritiene degni è lui che vi guida. L’amore non vuole che compiersi. Ma se amate e se è inevitabile che abbiate desideri, i vostri desideri hanno da essere questi: Dissolversi e imitare lo scorrere del ruscello che canta la sua melodia nella notte. Conoscere la pena di troppa tenerezza. Essere trafitti dalla vostra stessa comprensione d’amore, E sanguinare condiscendenti e gioiosi. Destarsi all’alba con cuore alato e rendere grazie per un altro giorno d’amore; Riposare nell’ora del meriggio e meditare sull’estasi d’amore; Grati, rincasare la sera; E addormentarsi con una preghiera in cuore per l’amato e un canto di lode sulle labbra.

L’amore, come un corso d’acqua, deve essere in continuo movimento, ed è proprio per quello che tu fai con me. Ma che cosa accade alla maggioranza delle coppie? Credono che le acque del fiume scorrano per sempre, e non se ne preoccupano più. Poi arriva l’inverno, e le acque gelano. Solo allora comprendono che niente, in questa vita, è assolutamente garantito.
SUL MATRIMONIO

Allora Almitra di nuovo parlò e disse: Che cos’è il Matrimonio, maestro ? E lui rispose dicendo: Voi siete nati insieme e insieme starete per sempre. Sarete insieme quando le bianche ali della morte disperderanno i vostri giorni. E insieme nella silenziosa memoria di dio. Ma vi sia spazio nella vostra unione, E tra voi danzino i venti dei cieli. Amatevi l’un l’altro, ma non fatene una prigione d’amore: Piuttosto vi sia un moto di mare tra le sponde delle vostre anime. Riempitevi l’un l’altro le coppe, ma non bevete da un’unica coppa. Datevi sostentamento reciproco, ma non mangiate dello stesso pane. Cantate e danzate insieme e state allegri, ma ognuno di voi sia solo, Come sole sono le corde del liuto, benché vibrino di musica uguale. Donatevi il cuore, ma l’uno non sia di rifugio all’altro, Poiché solo la mano della vita può contenere i vostri cuori. E siate uniti, ma non troppo vicini; Le colonne del tempio si ergono distanti, E la quercia e il cipresso non crescono l’una all’ombra dell’altro.

SULLA RAGIONE E SULLA PASSIONE

E ancora la sacerdotessa parlò e disse: Parlaci della Ragione e della Passione. E lui rispose dicendo: La vostra anima è sovente un campo di battaglia dove giudizio e ragione muovono guerra all’avidità e alla passione. Potessi io essere il pacificatore dell’anima vostra, che converte rivalità e discordia in unione e armonia. Ma come potrò, se non sarete voi stessi i pacificatori, anzi gli amanti di ogni vostro elemento ? La ragione e la passione sono il timone e la vela di quel navigante che è l’anima vostra. Se il timone e la vela si spezzano, non potete far altro che, sbandati, andare alla deriva, o arrestarvi nel mezzo del mare. Poiché se la ragione domina da sola, è una forza che imprigiona, e la passione è una fiamma che, incustodita, brucia fino alla sua distruzione. Perciò la vostra anima innalzi la ragione fino alla passione più alta, affinché essa canti, E con la ragione diriga la passione, affinché questa viva in quotidiana resurrezione, e come la fenice sorga dalle proprie ceneri. Vorrei che avidità e giudizio fossero per voi come graditi ospiti nella vostra casa. Certo non onorereste più l’uno dell’altro, perché se hai maggiori attenzioni per uno perdi la fiducia di entrambi. Quando sui colli sedete alla fresca ombra dei pallidi pioppi, condividendo la pace e la serenità dei campi e dei prati lontani, allora vi sussurri il cuore: “Nella ragione riposa Dio”. E quando infuria la tempesta e il vento implacabile scuote la foresta, e lampi e tuoni proclamano la maestà del cielo, allora dite nel cuore con riverente trepidazione: “Nella passione agisce Dio”. E poiché siete un soffio nella sfera di Dio e una foglia nella sua foresta, voi pure riposerete nella ragione e agirete nella passione.

SUL DOLORE

E una donna disse: Parlaci del Dolore. E lui disse: Il dolore è lo spezzarsi del guscio che racchiude la vostra conoscenza. Come il nocciolo del frutto deve spezzarsi affinché il suo cuore possa esporsi al sole, così voi dovete conoscere il dolore. E se riusciste a custodire in cuore la meraviglia per i prodigi quotidiani della vita, il dolore non vi meraviglierebbe meno della gioia; Accogliereste le stagioni del vostro cuore come avreste sempre accolto le stagioni che passano sui campi. E veglieresti sereni durante gli inverni del vostro dolore. Gran parte del vostro dolore è scelto da voi stessi. E’ la pozione amara con la quale il medico che è in voi guarisce il vostro male. Quindi confidate in lui e bevete il suo rimedio in serenità e in silenzio. Poiché la sua mano, benché pesante e rude, è retta dalla tenera mano dell’Invisibile, E la coppa che vi porge, nonostante bruci le vostre labbra, è stata fatta con la creta che il Vasaio ha bagnato di lacrime sacre.

 

IL MATRIMONIO FA’ BENE ALLA SALUTE

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….il matrimonio fa bene alla salute. Che le persone sposate soffrono meno di disturbi fisici e psichici di quelle che hanno scelto una vita da single. A confermarlo, e da tempo, sono numerosi studi pubblicati da università, istituti e centri vari dei quattro angoli della terra, a confermare che almeno su questo tema il pianeta si trova d’accordo: una delle ricerche più recenti è quella di Ronald e Jan Galser, coppia (!) di ricercatori in psiconeuroimmunologia – disciplina che studia la relazione fra comportamento, sistema endocrino e sistema nervoso – della Ohio State University. In particolare, i Galser hanno studiato il rapporto fra funzionamento del sistema immunitario e serenità della vita coniugale, dimostrando che le coppie che litigano meno sono meno stressate, e dal momento che lo lo stress abbassa le difese immunitarie, chi litiga di più purtroppo ha un fisico più debole. Per la loro ricerca hanno usato analisi del sangue, colloqui, telecamere nascoste in cene e pranzi simulati, luogo principe delle discussioni fra coniugi, questionari con domande del genere «sposeresti di nuovo tua moglie/tuo marito?».
Quello che i Galser non sono ancora riusciti a dimostrare è che gli effetti negativi sulla salute siano permanenti nel tempo. L’anno scorso, però, un altro studio dell’Università di Chicago ha dimostrato che i divorziati e i vedovi subiscono un grave stress dal quale difficilmente si riprendono, tanto che soffrono di malattie cardiovascolari ben il 20% in più di chi porta la fede al dito.
Oltre le pareti dei laboratori, però chi conosce la complessità quotidiana della vita di coppia si porrà una domanda: se il matrimonio stesso è fonte di stress e sofferenze, la regola vale ancora? I Gasler dicono di no, e che il rischio di attacchi di cuore fra chi vive un matrimonio difficile è molto più alto di chi ha una felice vita conuigale. Adirittura triplo, stando a uno studio pubblicato sul Journal of the American Medical Association.
A questo punto, visto che è meglio essere in coppia piuttosto che soli, che comunque è meglio essere felici e che in ogni matrimonio, anche il più idilliaco, una serata di musi lunghi ogni tanto ci scappa, qual è la ricetta migliore per preservare la salute? Litigare, ma senza esagerare nei toni, nelle parole. Insomma, razionalmente. Misssione impossibile? Basta allenarsi, dicono i Gasler, forti della loro trentennale unione, e che ora stanno studiando l’influenza del cibo sullo stress immunitario da rapporto di coppia: sembra che litigare mentre si mangia renda più difficile il metabolismo dei grassi. Scommettiamo però che se la cena è ottima, basterà a sciogliere la fonte del conflitto? Se poi è un marito a cucinare, lo stress se ne va ancora prima.
articolo completo al seguente indirizzo:
http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Mondo/2010/04/matrimonio-salute-nyt.shtml?uuid=1acd061e-4b09-11df-852d-30107cdc6f58&DocRulesView=Libero

 

Dott. Roberto Cavaliere

Psicologo, Psicoterapeuta

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IL MATRIMONIO E’ IL NUOVO FARMACO SALVAVITA

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Ecco un caso in cui essere single ha degli svantaggi. L’essere operati al cuore può avere effetti diversi se si è sposati o meno. In particolare, il matrimonio pare faccia aumentare le probabilità di sopravvivere, secondo un nuovo studio pubblicato sul Journal of Health and Social Behavior.

L’uomo o la donna sposati, pare abbiano quindi maggiori chance di sopravvivere a un intervento chirurgico al cuore che non chi è single, il quale ha un rischio di morte quasi due volte maggiore. «Questa è una drammatica differenza nei tassi di sopravvivenza per le persone singole, durante il più critico periodo post-operatorio di recupero – commenta la dottoressa Ellen Idler, sociologa alla Emory University e autore principale dello studio – Abbiamo scoperto che il matrimonio ha incrementato la sopravvivenza sia che il paziente fosse uomo o donna».
E questa differenza, o effetto benefico del matrimonio, non si è mostrato soltanto nei primi tre mesi dopo l’intervento – il periodo più critico – ma anche dopo cinque anni dal bypass coronarico.

Lo studio ha preso in esame più di 500 pazienti sottoposti a intervento chirurgico di bypass coronarico elettivo, sia programmato che in situazione di emergenza. I pazienti coinvolti nell’indagine sono stati intervistati prima dell’intervento.
I dati ottenuti sono poi stati confrontati con quelli del National Death Index per ottenere i riscontri sullo stato di sopravvivenza dei pazienti.
Nonostante i dati ottenuti non siano conclusivi è risultato evidente che vi erano notevoli differenze nei tassi di sopravvivenza, in particolare nei primi tre mesi. Ma anche dopo cinque anni, le persone sole avevano il 70 percento in più di probabilità di morire, rispetto alle persone sposate.
«I pazienti sposati hanno una visione più positiva nei confronti dell’intervento chirurgico, rispetto ai pazienti single – fa notare Idler – Alla domanda se sarebbero stati in grado di gestire il dolore e il disagio, o le loro preoccupazioni circa l’intervento chirurgico, quelli che avevano un coniuge erano più propensi a dire, sì».
Il matrimonio dunque come medicina assai potente che può fare la differenza quando si tratti di affrontare situazioni critiche come un intervento al cuore.
«I risultati sottolineano l’importante ruolo dei coniugi come badanti durante le crisi sanitarie. E i mariti erano apparentemente altrettanto bravi a prendersi cura del paziente come le mogli», conclude Idler nel comunicato della American Sociological Association.

 

Dott. Roberto Cavaliere

Psicologo, Psicoterapeuta

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PIU’ MATRIMONI, MENO CRIMINI

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Essere sposati aiuta a diminuire la criminalità: le persone coniugate, infatti, hanno più autocontrollo di quelle single. A dimostrarlo è uno studio pubblicato online su Criminology and Criminal Justice guidato della Monash University (Australia), che ha esaminato le variazioni nel consumo di marijuana e nell’autocontrollo in relazione all’età e allo stato civile. «La maggior parte delle persone sembrano sviluppare un maggiore autocontrollo con il passare degli anni – spiega Walter Forrest, criminologo della Monash University, uno degli autori dello studio – ma le persone sposate sembrano sperimentare un incremento dell’autocontrollo indipendentemente dall’età». Dallo studio – guidato da Forrest in collaborazione con Carter Hay, docente della Florida State University – è anche emerso che i giovani consumatori di marijuana che finiscono con lo sposarsi hanno meno probabilità di continuare a usare la sostanza rispetto a coloro che, invece, rimangono single.
Lo studio si è basato sui dati raccolti dal National Longitudinal Survey of Youth, un sondaggio a livello nazionale che riguarda le abitudini di vita di adolescenti e giovani adulti americani. Secondo gli studiosi il matrimonio aiuta a ridurre la criminalità perché nel commettere reato le persone coniugate sentono di avere più da perdere, e anche perché tendono aimmedesimarsi nel coniuge e a pensare a come agirebbe nella medesima situazione. Non solo: le persone sposate avrebbero anchemeno possibilità di «cadere in tentazione» perché, conclude Forrest, «trascorrono meno tempo in situazioni che potrebbero portare alla criminalità e in compagnia di persone che potrebbero incoraggiare a commettere il crimine».

Dott. Roberto Cavaliere

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