IL primo amore non si scorda mai, e questo perché con la prima ardente passione si attivano in maniera del tutto nuova i circuiti neuronali dell’ansia e della paura, provocando in noi una specie di trauma. Non solo: questa reazione biochimica è identica in tutte le culture e popolazioni, da quella europea a quella americana fino a quella cinese, dove i matrimoni sono combinati e l’innamoramento è per la società più un elemento distruttivo che costruttivo. Queste le conclusioni di uno studio della di New York sull’attività cerebrale legata ai sentimenti di breve e lungo periodo.
La ricerca, condotta nell’arco di tre anni fra Gran Bretagna, Usa e Cina, ha dimostrato come il primo forte sentimento provochi precise reazioni neuronali nel cervello, diverse – ma non meno intense – da quelle che si scatenano con gli amori successivi, più romantici e meno distruttivi, ma identiche per tutte le popolazioni. Le aree che si attivano guardando la foto della prima persona di cui si è stati innamorati sono le stesse che regolano i meccanismi della dipendenza e gli squilibri mentali ed è per questo, spiega il professor Art Aron, che ha condotto la ricerca, “che quell’esperienza amorosa resterà per sempre marchiata a fuoco dentro di noi”. Lo studio, pubblicato sulla rivista Human Brain Mapping, è stato svolto per buona parte in Cina dal ricercatore Xiaomeng Xu, che ha preso in esame 18 volontari mostrando loro volti di persone amate in modo romantico, passionale o solo amichevole. “Con l’analisi degli impulsi cerebrali abbiamo riscontrato, in concomitanza con l’immagine della persona amata romanticamente, una forte attivazione nelle aree che regolano i meccanismi motivazionali, notando che i volontari che stavano vivendo quel tipo di sentimento erano più soddisfatti sia nelle relazioni a breve che a lungo termine. Le immagini di amori passionali, invece, attivavano le zone del cervello che regolano tensione e paura”. I ricercatori hanno quindi concluso che, indipendentemente dalla matrice culturale, l’amore romantico, per quanto intenso, comporta una minore componente ossessiva, mentre quello passionale provoca per la prima volta sentimenti di incertezza e ansia ed è per questo che è così indimenticabile. La differenza tra amore romantico e passionale era già stata analizzata dalla ricercatrice Bianca P. Acevedo, della stessa università americana, che nel marzo dello scorso anno pubblicò sulla i risultati di uno studio condotto su 6070 persone impegnate in relazioni a breve e lungo termine: “Molti credono che l’amore romantico sia identico a quello passionale. Non è così – spiega – ha la stessa intensità, lo stesso coinvolgimento, la stessa alchimia sessuale dell’amore passionale ma una minore componente ossessiva. Quello che ci fa ‘morire di passione’ comporta sentimenti di incertezza e ansia ed è un sentimento che aiuta a portare avanti relazioni brevi, non durature”. articolo completo al seguente indirizzo:http://www.repubblica.it/scienze/2010/06/03/news/primo_amore-4546503/