TROPPA INTIMITA’ FA’ PERDERE IL MISTERO
E’ di un anno fa ma sempre attuale “L’intelligenza erotica. Riconciliare erotismo e quotidianità” di Esther Perel, psicoterapeuta esperta di coppie e problemi sessuali che ha uno studio a New York, che spiega come risvegliare le passioni sopite e riscoprire una sessualità nuova e intensa. Per diventare davvero intimi, come promette l’autrice.
Si perché quello che ribadisce ad ogni intervista (le è bellissima: 49 anni portati con una disinvoltura da adolescente e con la sicurezza di una donna matura ed affascinante) è che si è sposata tre volte, ma con lo stesso uomo; perché ogni volta si faceva riscoprire, e lo riscopriva.
L’idea fondamentale dell’esperta è bene espressa dal titolo originale del libro Mating in Captivity, letteralmente accoppiarsi in cattività. Secondo la Perel, infatti, la democrazia a letto non funziona e la costante ricerca delle coppie di tranquillità domestica e sicurezza affettiva portano in genere ad un precoce crollo del desiderio. E’ qui l’errore: tutto questo viene scambiato per intimità, ma non c’è niente di peggio, per la psicoterapeuta, che questa eccessiva intimità per generare quella perdita di intrigante mistero che è invece il sale del desiderio.
Il libro non è dedicato a coppie in crisi, ma a partner felici della loro relazione che dopo alcuni anni vedono un crollo del desiderio e vogliono fuggire dalla routine. Esther Perel dice che bisogna tornare a desiderare ciò che si ha già. Ecco quindi la ricetta: meno intimità, meno parità, più egoismo ed un pizzico di gelosia. L’intimità infatti, rafforza l’amore, l’intesa di coppia, ma uccide l’attrazione fisica. “Questo accade perché molte coppie confondono l’amore con la fusione totale –sostiene la Perel-. L’erotismo invece richiede separatezza: nasce nello spazio fra sé e l’altro; perciò tornate a coltivare i vostri spazi al di fuori della coppia per potervi ritrovare dopo con più intensità”.
Quanto alla democrazia poi, sarà pure la forma migliore per governare una nazione, ma non di certo per vivere una sessualità travolgente. “Il desiderio sessuale non è politicamente corretto: è un dato di fatto “. E per finire meno certezze e senso di appartenenza. Amore vuol dire gelosia perché “la passione è direttamente proporzionale alla quantità di incertezza che riusciamo a tollerare in un rapporto”, avverte la Perel.
“Rinunciare a qualche sicurezza ci fa ritrovare un’intesa erotica che può essere domestica, ma non addomesticata. Se ciò che mantiene desto l’erotismo di coppia è la legge del rischio, ben vengano quindi gelosie, conflitti e piccoli segreti reciproci, libertà di istinti e trasgressioni, giochi di potere e aggressività”. Sempre con il massimo del rispetto. Adele e Alan sono al secondo matrimonio per entrambi, hanno una bimba di cinque anni ed una vita agiata. Lei è avvocato, lui biologo. Diversi tra loro, hanno vissuto un momento di travolgente passione: passavano giorni interi letteralmente “abbozzolati” a letto a fare l’amore, coccolarsi e parlare, rifare l’amore e così via.
Arrivano dalla Perel perché scoprono di non desiderarsi più eroticamente, ma di amarsi moltissimo. In questa routine però, Adele una sera avverte un brivido, che le fa capire cosa sta “perdendo”: vede una donna corteggiare suo marito ad una cena e si ingelosisce; ma non solo: scopre di avere accanto a sé un uomo, non solo un marito. La soluzione offerta dalla Perel parte da questo spunto: un po’ di “estraneità”.
Jed e Coral sono sposati da dieci anni; lui è un tipo apparentemente pacato, lei è una energica ed organizzativa. Ma la vera fantasia sessuale brucia in Jed: quando fanno l’amore è lui che ci mette tutto: calore, atmosfera, preliminari, dolcezza e ardore. Lei si lascia amare. Questo, dopo un po’, spegne la passione nella coppia, si recano quindi dalla Perel. Lui è risentito con la moglie, le rinfaccia di essere organizzativa anche nell’intimità, quando invece dovrebbe lasciar andare la smania di controllo e trasgredire un po’. Il suggerimento della Perel è per lei: senza snaturare il suo comportamento, usare la sua managerialità anche in intimità, cioè chiedere al compagno quello che le piace di più.E raccontarne gli effetti.
Si perché quello che ribadisce ad ogni intervista (le è bellissima: 49 anni portati con una disinvoltura da adolescente e con la sicurezza di una donna matura ed affascinante) è che si è sposata tre volte, ma con lo stesso uomo; perché ogni volta si faceva riscoprire, e lo riscopriva.
L’idea fondamentale dell’esperta è bene espressa dal titolo originale del libro Mating in Captivity, letteralmente accoppiarsi in cattività. Secondo la Perel, infatti, la democrazia a letto non funziona e la costante ricerca delle coppie di tranquillità domestica e sicurezza affettiva portano in genere ad un precoce crollo del desiderio. E’ qui l’errore: tutto questo viene scambiato per intimità, ma non c’è niente di peggio, per la psicoterapeuta, che questa eccessiva intimità per generare quella perdita di intrigante mistero che è invece il sale del desiderio.
Il libro non è dedicato a coppie in crisi, ma a partner felici della loro relazione che dopo alcuni anni vedono un crollo del desiderio e vogliono fuggire dalla routine. Esther Perel dice che bisogna tornare a desiderare ciò che si ha già. Ecco quindi la ricetta: meno intimità, meno parità, più egoismo ed un pizzico di gelosia. L’intimità infatti, rafforza l’amore, l’intesa di coppia, ma uccide l’attrazione fisica. “Questo accade perché molte coppie confondono l’amore con la fusione totale –sostiene la Perel-. L’erotismo invece richiede separatezza: nasce nello spazio fra sé e l’altro; perciò tornate a coltivare i vostri spazi al di fuori della coppia per potervi ritrovare dopo con più intensità”.
Quanto alla democrazia poi, sarà pure la forma migliore per governare una nazione, ma non di certo per vivere una sessualità travolgente. “Il desiderio sessuale non è politicamente corretto: è un dato di fatto “. E per finire meno certezze e senso di appartenenza. Amore vuol dire gelosia perché “la passione è direttamente proporzionale alla quantità di incertezza che riusciamo a tollerare in un rapporto”, avverte la Perel.
“Rinunciare a qualche sicurezza ci fa ritrovare un’intesa erotica che può essere domestica, ma non addomesticata. Se ciò che mantiene desto l’erotismo di coppia è la legge del rischio, ben vengano quindi gelosie, conflitti e piccoli segreti reciproci, libertà di istinti e trasgressioni, giochi di potere e aggressività”. Sempre con il massimo del rispetto. Adele e Alan sono al secondo matrimonio per entrambi, hanno una bimba di cinque anni ed una vita agiata. Lei è avvocato, lui biologo. Diversi tra loro, hanno vissuto un momento di travolgente passione: passavano giorni interi letteralmente “abbozzolati” a letto a fare l’amore, coccolarsi e parlare, rifare l’amore e così via.
Arrivano dalla Perel perché scoprono di non desiderarsi più eroticamente, ma di amarsi moltissimo. In questa routine però, Adele una sera avverte un brivido, che le fa capire cosa sta “perdendo”: vede una donna corteggiare suo marito ad una cena e si ingelosisce; ma non solo: scopre di avere accanto a sé un uomo, non solo un marito. La soluzione offerta dalla Perel parte da questo spunto: un po’ di “estraneità”.
Jed e Coral sono sposati da dieci anni; lui è un tipo apparentemente pacato, lei è una energica ed organizzativa. Ma la vera fantasia sessuale brucia in Jed: quando fanno l’amore è lui che ci mette tutto: calore, atmosfera, preliminari, dolcezza e ardore. Lei si lascia amare. Questo, dopo un po’, spegne la passione nella coppia, si recano quindi dalla Perel. Lui è risentito con la moglie, le rinfaccia di essere organizzativa anche nell’intimità, quando invece dovrebbe lasciar andare la smania di controllo e trasgredire un po’. Il suggerimento della Perel è per lei: senza snaturare il suo comportamento, usare la sua managerialità anche in intimità, cioè chiedere al compagno quello che le piace di più.E raccontarne gli effetti.
fonte: www.sdamy.com
Psicologo, Psicoterapeuta
Studio in Milano, Roma, Napoli e Vietri sul Mare (Sa)
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